4) Via don Bessone per la Cresta S-SE

Altezza :     250 m - Difficoltà :  AD+ - Tempo:  ore  3:30 dal col Boucìe.

Itinerario:
Dal rifugio Lago Verde raggiungere il Col Valpreveyre, scendere lungo prati erbosi e contornare lo zoccolo del Boucie  fino a raggiungere il Col Boucie .
Dal colle salire diagonalmente alla vostra sinistra sotto la parete sud del Boucie (bollini gialli) , dopo 2 stretti canali erbosi sempre su sentiero si arriva ad uno stretto passaggio che sbuca su un terzo canale più ampio, da qui continuare ad aggirare la base della parete.Salire per sfasciumi , circa 100 m, tenendosi sulla sinistra fino a raggiungere un bellissimo diedro, che è il punto di attacco della via (visibile split posto a circa 5 m).
Attenzione, i primi spit che si incontrano salendo in piena placca non riguardano la "Don Bessone" ma "Mare di Nubi". Salire nel diedro per 35 m (chiodo di via) fino ad incontrare una sporgenza rocciosa che ostruisce il cammino
(sosta 1 split+chiodi-40m, IV+).
Dalla sosta salire ancora nel diedro-canale verso sx (spit) e poi andare a destra, percorrere una crestina secondaria (alcuni spit) fino sotto ad un marcato tetto
(sosta 2 spit- 35 m, III+ ).
Scavalcare uno spigolo a sinistra (cordone bianco), percorrere il diedro successivo per qualche metro e prima di uno strapiombo attraversare a sx. Spostarsi poi a destra sulla placca (spit) e percorrere la facile crestina secondaria fino ad una comoda sosta (sosta 3, spit 40 m III+).
Dalla sosta attraversare verso sx su piccola cengia dietro uno spuntone e poi risalire a dx il facile spigolo che si ha davanti (chiodo nella seconda cengia erbosa sotto lo spigolo superiore). Proseguire nel diedro successivo rivolto verso sud per raggiungere un terrazzo erboso e verso sx scalare la parete sul bordo di un canale e poi facile muretto di pochi metri (sosta 4- spit + catena- 50m, III+). (Si è alla base del “ alto lastrone rivolto verso sud, sospeso nel vuoto, ma solcato da una elegantissima spaccatura" cfr. don Bessone).
Dalla sosta alzarsi di qualche metro e seguire la fessura di sx (chiodo visibile). Consigliato non seguire gli spit in piena placca se si vuole percorrere la via originale. Dal chiodo un piccolo passaggio verso sx leggermente strapiombante ma ben appigliato permette di seguire la comoda fessura fino ad un aereo spuntone (possibilità di uscire nel camino tra lo spuntone e la parete
(sosta 5- spit IV+).
Attraversare su una cengia erbosa, dapprima pianeggiante e poi ascendente verso sx (ovest) fin sotto ad una placca inclinata
(sosta 6- 30 m).
Scalare la placca fino a raggiungere il suo bordo dx, attraversare su di una larga fessura orizzontale e portarsi sul filo di cresta fino al sovrastante spuntone (sosta 7- 50 m, V)
Scendere all'intaglio successivo percorrendo l'affilata cresta (sosta 8- 40 m, III+, possibile eventuale doppia non attrezzata).
Portarsi alla base dell'ultimo acuto spuntone e qualche metro a dx attaccare verso N un evidente camino (spit) che porta in cima al torrione
(sosta 9 spit, attrezzata per calata in doppia- 40 m, IV+).
Scendere con facilità all'intaglio successivo, possibile doppia, ma sconsigliata per la possibilità d'incastro, si disarrampica facilmente. (sosta 10 su spuntone direttamente nell'intaglio - 40 m. II).
Dall' intaglio la cresta si sviluppa fino alla vetta, rivolta verso S-E. Da qui la si segue dopo aver superato un breve strapiombo su lame facili e apparentemente poco invitanti (spit in alto a dx) e si
prosegue poi su ottima roccia fino ad incontrare la sosta sempre proseguendo sulla cresta.
(sosta 11, spit- 50 m, III+).
Con breve tratto non obbligatorio portarsi verso dx su di un terrazzo sotto gli strapiombi finali (sosta 12 su ottimi spuntoni- 30 m, facile).
Aggirare lo spigolo molto esposto (chiodo in alto oltre il blocco di traverso, non si vede dalla sosta), uscire a destra e scalare il muro successivo fino ad uscire a dx su di una comoda cengia (sosta 13- 35 m, IV).
Un breve diedro, seguito da un passo in discesa porta sull'ultimo tratto di parete che si scala fino alla vetta (sosta 14 -45 m, III).
Note:
1)Dalla sosta 6 si può proseguire lungo la cengia ascendente fino alla base dell'ultimo spuntone prima della sosta 9;
a questo punto anziché scalare il camino successivo. si può raggiungere con facilità direttamente l'intaglio che origina il canale Est alla sosta 10.
In caso di cattivo tempo si può dall'intaglio attraversare verso ovest inizialmente per un cengia in leggera discesa e poi per facili passaggi raggiungere la via del canale S (normale vai Pellice) (100 m, 5 min).

Discesa: dalla via Normale.

C.A.I. Val Germanasca
Pomaretto
via C.Alberto 34
C.F. 85004390010
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