VERSANTE  NORD-EST

1)   Via normale dalla Val Germanasca ( Per la cresta N-E dal Passo Boucier e la Passetta).

1’ salita:                   P. Guillemiit con H. Veriiicr e J. Philippon, il 5 .settembre 1870. W.A.B. Coolidge con C. Almer, con variante, il 5 agosto 1881.
1’ salita invernale:     S. Bessone e G. Tessore il 3 febbraio 1948.

Difficoltà :    F fino alla Passetta e PD nel tratto finale.
Dal rifugio "Lago Verde" e raggiungere ul colle di Valpreveyre ,contornare in basso la Punta del Fournas  per imboccare il canalone di detriti che conduce alla Passetta  2880 m.- ore 1:15 .
Dallo Passetta seguire la cresta N-E, dapprima assai larga, di rocce rotte e massi accatastati; poi salire sul filo di cresta, o tenendosi leggermente sul versante E (1 chiodo) , fin sotto il salto verticale di roccia dell'anticima. Spostarsi verso destra ed entrare in uno stretto corridoio pieno di massi caduti nella primavera del 1998 e, dopo alcuni metri, aggrapparsi sulla sinistra alle rocce solide del versante che in breve riconducono sul filo di cresta, assai esile, ma di ottima roccia, e si giunge in breve alla vetta.
Ore 0,30 dalla Passetta: 1,45 dal Rifugio.
Variante finale: giunti sotto il salto dell’anticima  ,anziché i volgersi a destra per il corridoio, attraversare a sinistra sul versante E per alcuni metri, superare una placca sul  fianco della cresta, volgere a destra per un canalino diedro e sbucare sulla cresta sopra il salto.

2)  Via accademica,descrizione Don Bessone (Per la cresta S-O dal Col Boucier )

1’ salita:               E. Canzio e A. Hess nel 1904
1’ invernale:         M. Caneparo e E. Micca 1'8 e 9 marzo 1958.

Difficoltà :    AD (arrampicata divertente e consigliabile).
Tempo :    ore 2 dal Colle Boucier.
Da Col Boucier si attacca subito la cresta rocciosa, prima instabile e poi più salda, e se ne segue il filo fin sotto un salto roccioso. Spostandosi leggermente sul versante O si giunge ai piedi di uno stretto camino verticale che si supera faticosamente o sul suo fondo o sullo spigolo esterno per riprendere il filo di cresta. Questo punto si può raggiungere anche dal canale verso S-E con minori difficoltà, ma meno elegantemente.
Si segue il tagliente della cresta per ottime rocce e lastroni. Poco prima di raggiungere l'ardito spuntone che precede l’anticima e dove la cresta volge verso E, portarsi leggermente sui lastroni del versante O, quindi tornare verso destra a raggiungere la sommità dello spuntone a forma di grande lama verticale, dal quale un'affilata crestina, quasi orizzontale, che ha un fianco rivolto sul canale S e l'altro verso N-O e solcata da una fessura tunnel, porta ai lastroni dell'anticima, per i quali in breve si arriva in vetta.

2bis) Via accademica.

Altezza:     270 m.
Difficoltà :  AD.
Tempo:        2 ore.
Itinerario:
Dal rifugio Lago Verde raggiungere il colle di Valpreveyre, scendere lungo prati erbosi e contornare lo zoccolo del Bucie  fino a raggiungere il Col Bucie e il rifugio Nino Soardi (0.50 dal rifugioLago Verde)
( il rifugio Soardi può essere raggiunto dalla Val Pellice per l’alpe Crousenna (ore 2 da Crousenna ore 3 da Villanova).
Dal col Bucie 2630 si attacca la cresta di rocce rotte fino ad un camino sbarrato da un grande masso ,è preferibile superarlo sullo spigolo a destra con bella arrampicata.(Chiodo)
Riprendere il filo di cresta e arrampicare su ottimi lastroni fino a raggiungere la così detta Sella del Cavallo ,una cresta affilata quasi orizzontale percorsa da una piccola cengia ,alla fine della quale bisogna arrampicare per qualche metro in discesa per portarsi sui lastroni e in breve raggiungere la cima.

Discesa : Dalla via normale



4) Via don Bessone per la Cresta S-SE

1’ salita:         S. Bessone e G. Tessore il 28 agosto 1950
1’ invernale:     S. Fraschia, S. Gay, L. Rivoira, E. Barbero, R. Lano, A. Re, C. Santunione  il 28 gennaio 1968.
Altezza :     250 m.
Difficoltà :     AD+.
Tempo:       ore  3:30 dal col Bucìe.

Itinerario:
Dal rifugio Lago Verde raggiungere il colle di Valpreveyre, scendere lungo prati erbosi e contornare lo zoccolo del Bucie  fino a raggiungere il Col Bucie .
Dal Col Bucie salire diagonalmente a destra sotto la parete sud del Bucie fino ad un passaggio più stretto ed erboso, da qui continuare a aggirare la base della parete.Salire per sfasciumi tenendosi sulla sinistra fino a raggiungere un bellissimo diedro, che è il punto di attacco della via.
Salire nel diedro per 35 m (chiodo di via) fino ad incontrare una sporgenza rocciosa che ostruisce il cammino.Superare la sporgenza sulla dx e seguire lo spigolo fino ad una comoda cengia erbosa
(sosta 1 -45 m, IV+).
Dalla sosta percorrere una crestina secondaria fino sotto ad un marcato tetto, attraversare a sx scavalcando una sporgenza
(sosta 2- 35 m, III+ ,split con catena).
Percorrere il diedro successivo per qualche metro e prima di uno strapiombo, uscire sulla dx in un diedro-canale erboso che si segue fino ad uno spigolo secondario
(sosta 3- 50 m, III).
Proseguire nel diedro successivo rivolto verso sud per raggiungere un terrazzo erboso e verso sx scalare la parete sul bordo di un canale
(sosta 4- 45 m, III+). (Si è alla base del “ alto lastrone rivolto verso sud, sospeso nel vuoto, ma solcato da una elegantissima spaccatura" cfr. don Bessone).
Un breve muretto porta alla base della spaccatura che si segue fino ad un aereo spuntone
(sosta 5- 35 m, IV+).
Attraversare su una cengia erbosa, dapprima pianeggiante e poi ascendente verso sx (ovest) fin sotto ad una placca inclinata
(sosta 6- 30 m).
Scalare la placca fino a raggiungere il suo bordo dx, attraversare su di una larga fessura orizzontale e portarsi sul filo di cresta fino al sovrastante spuntone
(sosta 7- 50 m, V)
Scendere all'intaglio successivo percorrendo l'affilata cresta
(sosta 8- 40 m, III+, possibile eventuale doppia non attrezzata).
Portarsi alla base dell'ultimo acuto spuntone e qualche metro a dx attaccare verso N un evidente canino che porta in cima al torrione (
sosta 9- 40 m, IV+).
Scendere con facilità all'intaglio successivo (
sosta 10- 40 m. II).
La cresta ora è rivolta verso S-E; la si segue, dopo aver superato un breve strapiombo verso sx
(sosta 11- 50 m, 111+).
Con breve tratto non obbligatorio portarsi verso dx su di un terrazzo sotto gli strapiombi finali
(sosta 12- 30 m, facile).
Aggirare lo spigolo molto esposto, scalare il muro successivo fino ad uscire a dx su di una comoda cengia
(sosta 13- 35 m, IV).
Un breve diedro, seguito da un passo in discesa porta sull'ultimo tratto di parete che si scala fino alla vetta
(sosta 14 -45 m, III).
Discesa : dalla via Normale
Note:
1) dalla sosta 6 si può proseguire lungo la cengia ascendente fino alla base dell'ultimo spuntone prima della sosta 9; a questo punto, anziché scalare il camino successivo. si può raggiungere con
facilità direttamente l'intaglio che origina il canale Est alla sosta 10. In caso di cattivo tempo si può dall'intaglio attraversare verso ovest inizialmente per un cengia in leggera discesa e poi per facili passaggi raggiungere la via del canale S (normale vai Pellice) (100 m, 5 min).
2) Nel mese di agosto 1997 sono state attrezzate le soste a spit della prima parte della via.

5)  Variante diretta per la cresta S-SE)

l’ salita:         E. Charrier ed E. Messina il 30 settembre 1979.
Altezza:         220 m.
Difficoltà :         D+.
Tempo:         3 h.
La via supera direttamente lo sperone roccioso che dallo spuntone S-E del Boucier si abbassa in direzione E con un imponente salto a formare il largo basamento della cresta S-SE al limite dx della larga faccia della montagna.
Si tratta di una variante diretta della via Don Bessone, che viene raggiunta presso il caratteristico lastrone grigio.
Attacco a 20 minuti dal colle Boucier. a quota 2660 in. nel punto in cui lo sperone della cresta S-SE si abbassa maggiormente.
Itinerario:
Attaccare a 4 m a dx dello spigolo in una larga fessura poco profonda e salire fin sotto uno strapiombo (sosta 1- 25 m, V).
Attraversare a sx fin sul filo dello spigolo e salire verticalmente sulla sx di esso fino ad un diedro dal fondo erboso più facile. Segue un salto biancastro con fessure oblique ed un diedro camino chetermina ad una celletta (sosta 2- 35 m, V).
Percorrere una cengia ascendente a sx e salire verticalmente fino a raggiungere la cresta a dx di un marcato strapiombo (sosta 3- 45 m, III).
Proseguire per una lunghezza di corda su roccette intervallate da cengie erbose (sosta 4- 35 m, III).
Portarsi alla base di un caratteristico torrione a forma di lama verticale, alto una quindicina di metri (sosta 5- 35 m, III).
Superare il torrione sulla dx lungo una fessura diedro e continuare lungo la cresta successiva fin alla base di un diedro (sosta 6- 40 in, IV).
Proseguire per il diedro inclinato che si raddrizza sotto un grande strapiombo che si aggira obliquando a dx (sosta 7- 40 in. IV+).
Salire lungo un'elegante spaccatura che solca una placca grigia dapprima verso sx e poi verticalmente fino ad entrare in una profonda nicchia da cui si esce a dx con un passo faticoso e raggiungere la sosta 4 della Don Bessone.

  Canale Est


Si può percorrere con itinerario divertente il canale ad inizio stagione. quando è ancora completamente innevato, fino all'intaglio da cui si origina.
Da questo punto si può raggiungere la cima per figli ultimi 4 tiri della cresta SSE, oppure attraversare sulla normale della Val Pellice (vedi note dell'itinerario 4).

6) Via del Gran diedro per la parete Est

1^ salita:         M. Bessone- E. Messina.-T. Vecchiato    il 30 giugno 1985.
Altezza :         150 m. Difficoltà: D+
Tempo:         3 ore.
Si risale il canale Est 50 m. circa oltre la base della via Gay-Ghirardi, in corrispondenza di un evidente diedro caratterizzato dalla parete sinistra nerastra e strapiombante (45 minuti dal colle).
Itinerario:
Attaccare leggermente a dx della verticale del diedro e salire obliquamente fino alla base del diedro stesso (sosta 1- 30 m., III).
Innalzarsi lungo la fessura di fondo del diedro fino allo strapiombo che lo ostruisce
(sosta 2- 40 m., V+).
Obliquare a dx per placche fessurate e doppiato lo spigolo che segue salire lungo un diedro canale (sosta 3- 40 m., V-).
Salire dapprima verticalmente e poi verso dx, attraversando una terrazza detritica fin sotto ad uno strapiombo alla base di un bellissimo diedro grigio (sosta 4- 40 m, III).
Innalzarsi nel diedro per tutta la lunghezza del tiro (sosta 5,-40 m, IV). Proseguire ancora una decina di metri nel diedro e attraversare a sx per placche povere di appigli fino a raggiungere una zona di massi per sostare in una nicchia profonda (sosta 5- 35 m, IV+).
Vincere lo strapiombo sovrastante la nicchia sullo spigolo di sx e portarsi in verticale sulla vetta (sosta 6- 15 m.. III+).

Per dovere di cronaca vogliamo riportare i nomi della altre vie che non ci sentiamo di consigliare.
Sulla parete N, di scarso interesse alpinistico, una via diretta verso la vetta, che parte prima di arrivare alla Passetta. La via, percorsa per la prima volta da G. Tessore e S. Rostan il 28 settembre 1969 e ripetuta il 28 ottobre 1969 da S. Bessone da solo, presenta solo passaggi di III e Il grado.
Sul canale S dal Col Boucier si descrive una via normale, salita per la prima volta da A. Viglino e V. Collino, e per la prima invernale da F. Gamba e L. Rambaud nel 1.958. Più che di una via alpinistica si tratta della risalita di un canale, in cui si devono superare massi accatastati, detriti e zolle erbose.
La parete E è stata quella più danneggiata in questi trent'anni. Alcune vie, di discreto interesse alpinistico, sono state modificate da fenomeni di erosione nella parte inferiore, rendendole particolarmente pericolose. Ne citiamo solo i nomi, più che altro per ricordarne i primi salitori.
Via diretta, salita per la prima volta da M. Ghirardi (accademico del CAI) e S. Gay il 24 agosto 1969; prima ripetizione S. Fraschia e P. Dassano 1 ottobre 1969. Era sicuramente una via interessante, visto l'altezza della parete di 180 metri e la classificazione TD data dai primi salitori.
Più a destra, anche questa valutata TD, c'era un'altra via, salita per la prima volta da S. Bessone e A. Tessore il 10 settembre 1953. Più a destra ancora una via, molto meno interessante, che saliva alla Passetta, fu percorsa per la prima volta da E. e R. Rollier il 2 agosto 1909 .


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C.A.I. Val Germanasca- Pomaretto,via Carlo Alberto 34 - C.F. 85004390010
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